Origine, Storia e Selezione
del Bulldog Inglese
Origine del Cane.
Con la comparsa dei primi primati, 70.000 d'anni fa, gli
scienziati ritengono sia contemporanea anche l’origine del “Cynodicts” da molti considerato l’antenato di tutti i cani.
Con l’inizio
della civiltà umana circa 10.000 anni , sembra (non tutti gli studiosi concordano) che ebbe inizio anche l'addomesticamento
dei primi cani selvatici, inizialmente per scopi legati alla caccia. In sintesi questo è tutto ciò che si conosce sull’origine dell’essere
vivente che gli umani amano più d’ogni altro essere vivente, ossia il cane.
L’uomo con il passare dei secoli ha compreso
come utilizzare alcune delle peculiarità dei cani che li rendevano adatti agli scopi a lui più congeniali. Il primo gruppo ad essere
prediletto fu quello dei levrieri, che snelli e filanti erano velocissimi ad inseguire le prede, poi per condurre le greggi.
Fu
solo in seguito che inizio ad apprezzare i molossoidi, cani grossi, potenti, con teste voluminosi e morsicatori che potevano attaccare
gli altri animali, ma anche per difendere gli uomini dai suoi nemici sia umani che animali.
Storia del Bulldog Inglese
All’origine
dei molossoidi (quindi anche del bulldog inglese) vi è il “Lupo Tibetano”, chiamato “Lupus Laniger”, dotato di una notevole
mole e straordinaria forza, i molossoidi discendono da questi giganteschi cani che vivevano sull’altopiano del Tibet e che furono
addomesticati nel neolitico tra il IV e il III millennio a.C.
Dal Tibet questi possenti cani con i secoli si diffusero in Nepal,
in India, in Cina fino a giungere in Mesopotania, dove furono allevati dai Babilonesi e dagli Assiri che gli impiegarono in
guerra, ma anche come guardiani e nella caccia d'animali pericolosi.
Tra le più antiche raffigurazioni che si conoscono di un
cane tipo molossoide c'è il “Cane di Elam”, nome di un’antica città ebraica. In questa immagine raffigurata su un frammento di terracotta
risalente a mille anni a.C. si può notare un molosso gigantesco con corazza trattenuto da un soldato con una corda. Il confronto
tra la mole del cane e la statura dell’uomo è notevole anche tenendo conto che l’altezza media umana dell’epoca era molto inferiore
a quella odierna.
Proprio in questa epoca si sviluppano le due grandi famiglie dalle quali discendono tutti i cani con tali
caratteristiche oggi esistenti. Una era formata da soggetti molto grandi, con pelo lungo o di media lunghezza di vario colore: da
loro discendono il San Bernardo, il Mastino del Tibet, il Kommondor, il Maremmano, il cane di montagna dei Pirenei e tutti gli altri
d'uguale aspetto.
L’altra famiglia si sviluppò principalmente in Mesopotania ed in Grecia, e comprendeva gli antenati di tutti
i molossoidi di media e grande taglia, con testa voluminosa e pelo corto, come il Cane Corso, il Dogue de Bordeaux, Mastiff Inglese,
il Boxer, il Mastino Napoletano e anche il nostro Bulldog inglese.
Dalla Mesopotania e dalla Grecia i grandi cani da guerra si diffusero in tutta l’Europa seguendo due strade: per via terra attraverso i Balcani e il Centro Europa e giunsero fino alle isole
Britanniche; per via mare i fenici introdussero in tutto il Bacino Mediterraneo, oltre al loro alfabeto e le loro merci, usi e civiltà,
anche i cani tra cui i rinomatissimi “Molossi degli Assiri”.
Come prima detto quindi i Molossi giunsero nell’odierna Inghilterra,
dove tra il 55 e il 54 a.C., Giulio Cesare occupò il territorio britannico, rimasto colpito dalla potenza dei grandi cani che erano
usati dai britannici in guerra e se ne portò alcuni esemplari a Roma per farli combattere negli spettacoli del circo.
A
Roma furono chiamati “pugnaces britanniae” e si dimostrarono dei combattenti temibilissimi che affrontavano e vincevano avversari
come leoni, tigri, tori e altri cani che fino ad allora erano considerati invincibili “i Molossi dell’Epiro”.
All’inizio del Medio Evo, durante il regno di Enrico II (1133-1189), si hanno le prime notizie dell’esistenza dei combattimenti in Britannia
tra cani e orsi o cani e tori, a cui i giovani londinesi assistevano tutti i fine settimana. Il primo resoconto scritto risale
al 1209 pubblicato sul “Survey of Stanford” dove si racconta che il Conte di Surrey, Signore di Stanford, passeggiando sulle mura
del suo castello, vide in un prato adiacente due tori che lottavano per la conquista di una mucca. I cani dei macellai del luogo,
grandi e piccoli, inseguirono uno dei due tori che inferocito e spaventato. Inizio una folle corsa per la strada della città.
Lo spettacolo piacque talmente al Conte che decise di donare il terreno dove si era svolto il fatto alla Congregazione dei Macellai,
a condizione però che ogni anno, lo stesso giorno, si svolgese un combattimento tra tori furiosi e i cani.
Spettacoli
di “Bull-Baiting” furono allestiti fin dai tempi di Eduardo III (1312-1377). La descrizione dei cani di questa epoca si ha grazie
al trattato “ Myster of game”, scritta da Edmond De Dalgley Duca Di York, nel quale descrive tra gli altri dei grossi molossi
chiamandoli “Alaunt”, che l’autore divide in: “Alaunt gentil” simili ai levrieri ed in “Alaunt boucherie” con caratteristiche molossoidi
che li rendevano adatti ai combattimenti; questi ultimi sono considerati gli antenati del Bulldog e del Mastiff.
Nel Rinascimento
sono numerose le testimonianze sui combattimenti tra i cani e altri animali, in molti palazzi e castelli vi erano luoghi chiamati“Bear Garden” o “Bull Garden” dove si svolgevano i combattimenti tra cani contro orsi o tori, per il divertimento del Signore locale
e dei suoi ospiti.
Una delle prime raffigurazioni di un Bulldog risale al 1521, e compare sul “Libro dei Cani” di Berijeau dove
è rappresentato un combattimento tra diversi cani ed un orso; alcuni di questi cani hanno delle caratteristiche simili a quelle del
bulldog. Nel corso degli anni in ogni città fu adibito un sito per lo svolgimento del “Bull-Baiting”.
Si sa con certezza che
molti Regnanti Britannici furono appassionati di combattimenti, tra loro Elisabetta I e Giacomo I, il quale però proibì i combattimenti
di domenica per motivi religiosi.
Origine del nome del Bulldog
Alcuni studiosi ritengono che il nome Bulldog derivi dai
termini Bull-Dog ossia “Cane da Toro”. Altri sostengono invece che si riferisca alla struttura massiccia di questa razza, soprattutto
la testa.
La prima volta che la parola Boulgogue fu utilizzata fu nel 1500. Il primo accenno al termine moderno “Bulldog” si
ebbe invece nel 1631 in una lettera di un certo Eaton che scrivendo ad un amico dalla Spagna, gli chiede di inviargli dall’Inghilterra,
tra le altre cose, due buoni Bulldog, questo dimostra che già all’epoca si distingueva tra razza Mastiff e razza Bulldog.
Eaton
in una lettera successiva ringrazia il suo amico per i Bulldog inviatogli e lo prega di inviargliene altri, precisando che non importa
il prezzo; l’essenziale era che fossero combattenti per poter scontrarsi con i tori, Chiede anche che possibilmente i soggetti
provengano dal “Bear-Garden” di Londra, perché dovendo regalarli sarebbero stati più graditi.
La fine dei combattimenti.
Alla
fine del XVII si hanno le prime testimonianze di disapprovazione per la pratica di questi combattimenti. In un’opera del 1672 Monsignor
Jorevin descrive di aver assistito ad un incontro al “Bear-Garden” di Bankside di Londra, trovandolo disgustoso e disumano.
Fortunatamente
il fervore iniziale che tutte le classi sociali avevano verso questo tipo di combattimenti, andò scemando durate tutte il XVIII secolo,
a cominciare dai ceti più elevati. Nel 1778 il Duca di Devonshire riuscì a far cessare i combattimenti di Bull-Raiting nella sua terra.
Nel 1818, interpretando il disgusto generale che si stava diffondendo in tutta la nazione per questi violenti combattimenti
W. H. Scott scrisse sul British Field Sports che il Bulldog era “ il mascalzone della sua specie”e che la sua estinzione era da considerarsi
“una soluzione desiderabile”.
Passati alcuni anni finalmente nel 1835 fu emanato in Gran Bretagna un atto del Parlamento
che proibiva tutti i combattimenti tra animali. I combattimenti continuarono però in maniera clandestina ancora per altri anni, ma
la popolarità andò però calando.
In paralleli alcuni allevatori, che prima avevano operato nel campo dei combattimenti, si dedicarono
alla selezione fino a giungere al carattere docile, ma sempre coraggioso (retaggio dei suoi antenati), che oggi rendono amatissimo
il Bulldog Inglese.
Il Bulldog Inglese da Esposizione.
Inizia ora la Storia del Bulldog nelle Esposizioni Cinofile. Il riconoscimento
come razza, il Bulldog la ottiene nel 1860 e lo stesso anno viene anche ammesso alla II° Esposizione di Birmingham, il primo
premio venne vinto da un bulldog di James Hinckis, noto allevatore.
Nel 1861 vinse King Dick di proprietà di Jacob Lamphier,
che in seguito fu nominato primo Campione di Razza. Jacob Lamphier si ispirerà a lui, quando lo stesso anno scriverà il primo abbozzo
di standard. Fu però il figlio di King Dick, Crib che in seguito fu giudicato il soggetto che per quell'epoca si avvicinava di più
all’ideale del Bulldog.
Nel 1864 fu fondato il primo Club detto “The Bulldog Club”, ma ebbe vita breve, anche se uno dei suoi più
noti membri Samuel Wickens scrisse in quel periodo il nuovo standard della razza.
Fu nel 1875 che finalmente nacque “The Bulldog
Club Incorporated”, che aveva la sua sede nel Pub “the Blue Post”, dove i futuri fondatori si riunirono fin dal momento della
sua ideazione.
E’ in questo frangente che ha inizio la carriera del Bulldog come cane da Show e da Famiglia, conquistando così
gli Inglesi che da allora lo hanno eletto come loro cane nazionale e come uno dei simboli che identificano la loro nazione.
Oggi
il Bulldog Inglese vanta numerosissimi ammiratori e Club a Lui dedicati in tutto il mondo.
La Storia Continua ……